Teleferica orizzontale
È una tecnica di recupero che si utilizza per il superamento di tratti sub-orizzontali dove per la conformazione degli ambienti o la presenza di ostacoli non sono applicabili altre tecniche più veloci. L’idea è quella di avvalersi di una corda detta “portante” che sostiene e indirizza la barella durante il tragitto. La barella deve evitare gli ostacoli, non è necessario che la portante sia troppo alta, ma che ci permetta percorrere il tragitto definito. Più la portante è tensionata e maggiorni sono i carichi sugli attacchi.

Corde e cordini a diametro ed elasticità ridotti
A partire dal 2020 la SNaTSS ha avviato, nell’ambito delle proprie funzioni istituzionali, una campagna di ricerca e sperimentazione sul tema delle funi a diametro ed elasticità ridotti; è stata raccolta un’ampia mole di dati, esperienze e competenze. Ad oggi si ritengono necessari ulteriori approfondimenti per l’utilizzo in sicurezza.
Recupero con corda guida
È una tecnica di recupero che si utilizza per il superamento di tratti ove sia necessario deviare la traiettoria della barel la dalla verticale per evitare specifici ostacoli quali cascate d’acqua, scivoli franosi, restringimenti, ecc. Si tratta di un normale recupero su verticale con l’ausilio di una corda guida supplementare.
Recupero a paranco
Nel soccorso speleologico si utilizza un paranco (sistema di demoltiplica) che consente di recuperare carichi elevati applicando una forza inferiore al peso da sollevare. Il paranco utilizzato a fattore di riduzione massimo teorico di P/3, che consente di recuperare un carico applicando teoricamente una forza pari a 1/3 del peso da sollevare. Nella situa zione reale, a causa degli attriti, la forza necessaria e pari a circa 1⁄2 del peso da sollevare. La “geometria” del sistema fa sì che il carico si sollevi di un’altezza pari a 1/3 della lunghezza di corda recuperata all’interno del paranco.
Schemi di movimento
Per la buona riuscita di un soccorso è fondamentale l’organizzazione: delle squadre, dei materiali e del loro movi mento. In base alle esigenze dell’intervento, del numero di tecnici/materiali, della profondità/complessità della grotta, si possono adottare differenti schemi operativi.
Passaggio del nodo
Per passare il nodo dobbiamo effettuare un trasferimento temporaneo del carico della barella dalla corda del tiro, in modo da creare un lasco sufficiente per smontare la carrucola e passare il nodo a monte. Durante il trasferimento del carico la barella deve essere sempre messa in sicurezza.
Recupero dalla soglia
Le tecniche proposte si applicano quando non è possibile attrezzare l’attacco di centro pozzo più alto della soglia della verticale (ad esempio nei pozzi di ingresso, per roccia poco solida o per pareti e soffitto troppo distanti, ecc).
Riprese di ancoraggi
Si può utilizzare sia su una grande verticale che su pozzi articolati o pozzi in successione e può essere risolto con un numero ridotto di tecnici e con una ridotta quantità di materiale.
Recupero a P/2
Questa tipologia di paranco si utilizza per recuperare la barella in zone con pendenza per alleggerire il peso ai barellieri. Il peso da gestire, essendo un recupero a P/2, sarà metà del carico della barella più gli attriti. Bisogna ricordare che la lunghezza della corda deve essere il doppio del tratto da recuperare. Nel caso di sola corda da 20 del sacco barella, prevedere delle riprese lungo il percorso.
Ancoraggi umani
Il concetto di base per queste manovre è la sicurezza, bisogna essere in grado di valutare la situazione e il carico che graverà sui tecnici. Il collegamento può essere in linea o bilanciato.